Dolcemente forzato dall'amore di Dio, il primo uomo coglie dolci frutti dagli alberi del Paradiso, in una nuova esperienza di felicità e di sicurezza. Anche il modo di camminare ha ormai raggiunto la sicurezza e la tranquillità.
Descrizione
La conseguenza dell'essersi lasciato guidare da suo Creatore, Adamo la vive con l'immensa felicità di ammirare le bellezze e gustare i frutti del giardino di Dio. L'iscrizione non la ritroviamo alla lettera nel capitolo II della Genesi. Vi sta infatti scritto: Riposò Adamo nel giardino (latino: Requievit Adam in paradiso). Fidatosi dell'amore del Signore, il primo uomo fruisce della bellezza e della dolcezza dell'Eden. Territori caldi come il Medio Oriente e la stessa isola siciliana, esaltavano il senso di gaudio dinanzi ad abbondanza di alberi, fiori, acqua, cibo. La stessa civiltà araba aveva consegnato ai Normanni alti livelli di tecnologia nell'edificare e gestire artificialmente giardini e parchi abbondanti d'acqua, di profumi e di frutti. A livello di analisi storico biblica va tenuto conto della domesticazione delle grandi vallate mesopotamiche, trasformate da luoghi incolti e paludosi, in perenni giardini irrigui e soleggiati. Vedi Genesi 2, 7-14, da leggersi nel più ampio contesto del medesimo racconto, Jahvista, della creazione (vv. 4-24).