Il serpente rivolge la sua attenzione alla donna che, dopo aver assaggiato il frutto vietato lo porge anche al suo Adamo.
Descrizione
Il testo biblico usato nell'iscrizione, unisce elementi dei vv. 3-4 del capitolo 3 di Genesi e il serpente tentatore dice a Eva: Giammai morirete se mangerete; e sarete come Dei (latino: Nequaquam moriemini si comederitis et eritis sicut Dii). Eva è raffigurata con il braccio sinistro abbassato, in atteggiamento di ascolto senza prevenzioni. Del resto la mano destra, alzata verso il serpente è da considerarsi come un consenso all'ascolto di quanto sta per essere pronunciato. Introdotta da una frase sintetica, l'iscrizione usa parzialmente il testo di Genesi e, 6: La donna, per suggestione del serpente, prese del frutto e mangiò e [lo] diede al marito suo (latino: Mulier suggestione serpentis, tulit de fructu et comedit deditque viro suo). Interessante il particolare narrativo che vede il serpente stringere tra i denti uno dei frutti vietati dell'albero. Eva, dal canto suo, con la sinistra sta portandone un altro alla propria bocca e, con la mano destra, ne sta porgendo uno ad Adamo. Quest'ultimo non pone troppi ostacoli alla proposta: lo si deduce dalla mano sinistra aperta e dal braccio sinistro in posizione di normale condivisione.