Quale gesto di ringraziamento nei confronti di JHVH e come rinnovata alleanza da parte dello stesso Dio, Noè e la sua famiglia offrono un sacrificio. Il gradimento da parte divina è presente nel segno dell'arcobaleno.
Descrizione
Dopo lo scampato pericolo di un totale sterminio della specie umana peccatrice, Noè e la sua famiglia aderiscono alla solenne Alleanza che JHVH decide di realizzare con loro (Genesi 8, 19-22; 9, 1-17. Nell'iscrizione si legge: Disse il Signore a Noè: L'arco[baleno] mio porrò nelle nubi e sarà segno dell'alleanza tra me e la terra e non saranno più ancora le acque del diluvio per distruggere ogni tipo di carne (latino: Dixit Dominus ad Noe: Arcum meum ponam in nubibus et erit signum foederis inter me et terram et non erunt ultra aquae diluvii ad delendam universam carnem). Noè è raffigurato con la tunica e il mantello bianchi di un re sacerdote, con le braccia tese in gesto di preghiera, ascolto, accoglienza. Dinanzi a lui, sull'altare di pietra sta bruciando in olocausto un agnello in onore del Creatore sapiente di ogni cosa. L'arcobaleno unisce idealmente l'area del sacrificio di alleanza e il gruppo-popolo dei parenti di Noè, salvati dalle acque distruttrici. Il territorio circostante viene raffigurato con pochi arbusti, segno dell'avvenuta recente distruzione di piante, erbe e fiori. Con il sacrificio dell'agnello da parte di Abele, il sacrificio di alleanza celebrato da Noè è vissuto dalla Chiesa quale anticipo del definitivo sacrificio nel Cristo Gesù. Il Figlio di Dio medesimo sarà considerato l'Agnello per il nuovo e vero sacrificio di primizia e per il sacrificio di Alleanza.