Al momento del sacrificio cruento, JHVH ferma la mano di Abramo e conferma la sua Promessa.
Descrizione
L'iscrizione riporta le parole dell'Angelo del Signore, nel momento culminante e tragico dell'imminente uccisione del primogenito, Isacco: Abramo, Abramo non stendere la tua mano sopra il fanciullo (latino: Abraham, Abraham ne extendas manum tuam super puerum). Per comprendere i particolari della scena si veda Genesi 22, 5-13: [5] Allora Abramo disse ai suoi servi: "Fermatevi qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi". [6] Abramo prese la legna dell'olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutt'e due insieme. [7] Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: "Padre mio!". Rispose: "Eccomi, figlio mio". Riprese: "Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov'è l'agnello per l'olocausto?". [8] Abramo rispose: "Dio stesso provvederà l'agnello per l'olocausto, figlio mio!". Proseguirono tutt'e due insieme; [9] così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l'altare, collocò la legna, legò il figlio Isacco e lo depose sull'altare, sopra la legna. [10] Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. [11] Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: "Abramo, Abramo!". Rispose: "Eccomi!". [12] L'angelo disse: "Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio". [13] Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. Sulla sinistra sono collocati i due servi, con la tipica tunica corta sin sopra le ginocchia. Uno dei due, reca un ambio bordo dorato e ricamato sopra il petto, segno di alto livello nei vari ruoli di servizio. In alto, dal cielo fuoriesce l'Angelo di Dio con il bastone dell'annunziatore nella mano sinistra e con il segno di parola tramite le dita della mano destra. Abramo, nelle consuete vesti solenni, alza la mano destra con un acuminato coltello e sta guardando verso l'Angelo che lo ha chiamato per nome, per ben due volte. Con la mano sinistra tiene una ciocca di capelli di Isacco che, legato mani e piedi, è collocato sull'altare del sacrificio, sotto il quale già è acceso il fuoco per l'olocausto. Sulla destra, impigliato in una pianta grassa, è rappresentato l'ariete che sostituirà nel sacrificio il figlio unico, Isacco. L'interpretazione mistagogica di Genesi 22, sin dall'epoca cristiana più antica, ha creato il collegamento diretto tra il sacrificio di Abramo e Isacco e il sacrificio di Dio Padre nel Cristo suo Unigenito Figlio sul Calvario.