L'iscrizione, riferita a Lc 1, 41, è narrativa: Udendo il saluto di Maria, esulta il bambino nel grembo di Elisabetta (latino: Audiens salutationem Mariae exultat infans in utero Elisabeth). L'affrettarsi di Maria verso la cugina Elisabetta che l'arcangelo Gabriele aveva riferito essere già al sesto mese di gravidanza, è ben raffigurato nelle posture di colei che già dal di fuori della casa saluta la destinataria del suo gesto di carità.
Le calzature di Maria sono indicative della sua dignità di Madre del Signore (Lc 1, 43). Del resto anche il mantello di colore porpora viola è caratteristico dell'imperatore e dell'imperatrice. Il compimento della Promessa fatta al patriarca Abramo è presente in ambedue i cantici di lode che sgorgano dal cuore di Maria e da quello di Zaccaria. In questi inni prepaolini, di speciale contenuto giudeo-cristiano, viene confermata la scelta di JHVH per la misericordia, nella santità e nella giustizia. Vedi Lc 1, 46-55 e 68-79.