Purtroppo restaurata come sappiamo, la scena di Gesù trafitto, sulla croce, conserva l'impostazione originaria, ispirata agli eventi raccontati da Matteo 27, 45-56 e dagli altri evangelisti Mc 15, 33-41 Lc 23, 44-49, Gv 19, 28-37, recante la nota descrizione del colpo di lancia nella zona destra del costato o emitorace. L'iscrizione è breve: Crocifissione di Gesù Cristo (latino: Crucifixio Iesu Christi). La scena raffigura le persone buone che hanno assistito alla morte del Signore. Persino il soldato che lo ha trafitto sembra riconoscerne la dignità. Il mondo angelico è rappresentato da due angeli ritratti nell'area superiore del legno della croce, nella zona delle mani inchiodate. Si noti anche la differente forma del suppedaneum. Infine si deve ricordare che la presenza del teschio, racchiuso in un antro nero, proprio sotto la croce di Gesù, si connette con un'arcaica tradizione giudeo-cristiana. Secondo essa il progenitore Adamo su sepolto proprio in una cavità, nell'esatto luogo corrispondente all'infissione del legno della croce. Anche gli scavi archeologici hanno confermato la presenza di questa 'grotta di Adamo'. Il parallelismo Adamo-Cristo, primo uomo - uomo perfetto, legno del peccato - legno della vita fu ampiamente sviluppato dai Padri della Chiesa.