Giovanni 20, 24-29, narra la vicenda dell'apostolo Tommaso, decisamente scettico sull'avvenuta risurrezione del Maestro. L'iscrizione riporta alla lettera le parole di Gesù, corrispondenti al v. 27: Gesù dice a Tommaso: Metti il tuo dito qui e alza la tua mano e mettila nel[la ferita del] mio costato (latino: Iesus dicit Thomae: Infer digitum tuum huc et affer manum tuam et mitte in latus meum). L'apparizione del Cristo avvenne a porte chiuse, per il ricorrente timore dei giudei: il particolare fa da sfondo alla figura di Gesù, quasi fosse appena entrato nella casa. I ritratti degli apostoli sono, come sempre, riconoscibili. Si prenda esempio dal volto di Simone lo Zelota, primo sulla destra.