La Pentecoste

Il semplice titolo di Pentecoste (latino: Pentecosten) descrive quanto sta scritto negli Atti degli Apostoli 2, 1-4. La potenza di Dio si comunica singolarmente agli apostoli riuniti nel luogo consueto, mentre si compie il cinquan-tesimo giorno dalla Pasqua. Al centro del gruppo sono collocati gli apostoli Pietro e Andrea; Tommaso e Filippo sono ai lati estremi. Nella mano sinistra di tutti è posto il volumen della sapienza nuova, del Vangelo che dovranno annunziare e testimoniare dinanzi a Israele e a tutte le nazioni. Le vesti sono tutte splendenti; soltanto Pietro, oltre a portare il mantello bianco-luce, indossa una tunica di colore porpora viola, segno di centralità e comando all'interno del gruppo.

Descrizione
L'iscrizione latina è la migliore guida nella comprensione dei parametri iconici della scena che descrive mirabilmente l'opera pacificatrice dello Spirito di Dio sulle caotiche energie dell'Abisso, raffigurate sotto forma di mare tempestoso. Essa, pur in evidente disordine nella ricollocazione dei tasselli colorati nel corso di uno dei restauri dei secoli passati, si riallaccia a Genesi 1, 1-2. Il calco in lingua italiana si presenta così: In principio | creò | Dio il cielo e la terra (in latino: In principio | creavit | Deus caelum et terram). La comprensione completa della scena esige la lettura del v. 2: La terra dunque era informe e vuota e le tenebre stavano sulla faccia dell'Abisso e lo Spirito di Dio era portato sopra le acque (latino: terra autem erat inanis et vacua et tenebrae super faciem abyssi et spiritus Dei ferebatur super aquas). L'orientamento e il 'focus' della rappresentazione è chiaramente verticale centrale. Infatti in tale direzione, dal cuore / petto di Dio ineffabile e creatore, fuoriesce, quale dono di carità, il flusso dell'Acqua vivificante dello Spirito, raffigurato sotto forma di colomba nimbata. A contatto con le onde tumultuose dell'Abisso, dopo aver penetrato le tenebre che lo sovrastano, lo Spirito creatore crea tranquillità e ordine delle acque dell'Abisso. Dio Padre, indicibile nella sua Divinità, rappresentata dai cerchi concentrici digradanti verso il nero-luce più intenso. La gloria eterna divina è rappresentata dall'aureola circolare dorata. La paternità e il governo dell'universo sono rese attraverso le vesti dorate della tunica e il colore blu del mantello raccolto sulla spalla sinistra, lasciando libero il braccio destro in quanto strumento creatore. Nella celebrazione della Veglia di risurrezione, il portare ordine e pace nelle acque dell'Abisso primordiale attirava il primo sguardo dell'Assemblea dei fedeli, nel momento in cui si ascoltava la prima tra le dodici solenni Letture. Quanti stavano per essere battezzati, vivevano con particolare partecipazione la proclamazione del trionfo creativo sul caos destabilizzante delle tenebre. Le catechesi - generali e mistagogiche - avevano preparato adeguatamente i battezzandi e, con loro, tutta la comunità cristiana che, ad ogni Pasqua annuale e settimanale, faceva memoria del proprio battesimo. Tutti comprendevano che lo Spirito di Dio vivificante e pacificatore del terrore portato dal peccato e dalla morte era stato 'alitato' sopra gli Apostoli da Gesù risuscitato, nel primo giorno dopo il sabato. L'emozione salvifica raggiungeva uno dei massimi momenti di forza, tenendo conto che la scena costituiva il primo impatto dei convocati nella Casa di Dio con il Mistero della sua Pasqua. Interessanti sono gli ulteriori approfondimenti collegati al raffronto del testo della Genesi con i miti dell'Abisso primordiale variamente presenti nelle Religioni del Medio Oriente e dell'Egitto. Da ultimo si deve tener conto dei risultati della scienza cosmologica moderna, secondo la quale l'Abisso primordiale è documentato sotto forma di pura energia, con uno specifico inizio nel 'Big Bang' o grande scoppio primordiale, avvenuto dodici miliardi di anni luce fa*. [Lo sforzo della teologia cattolica odierna nel dialogare con i risultati della scienza astrofisica è per davvero lodevole. Citiamo i lavori della Pontificia Accademia delle scienze: Astrophysical cosmology. Proceedings on cosmology and fundamental physics. Study Week, 28 September - 2 October 1981, pp. XXXVII-600 e The epoch of galaxy formation. Working Group, 2-4 September 1992. Circa il più ampio tema delle dinamiche evolutive, vedi il recente incontro che il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato al tema della creazione e dell'evoluzione nell'incontro annuale autunnale con i propri allievi. Si legga il volume degli Atti: Creazione ed evoluzione. Un convegno con Papa Benedetto XVI a Castel Gandolfo, a cura di St. O. Horn e S. Wiedenhofer, su incarico del Gruppo di allievi di Papa Benedetto XVI, Bologna, EDB, 2007, 208 pp + 8 tavole f.t.] Una sufficiente analisi artistica accetta di buon grado l'opportunità del confronto con la scena omologa della Cappella palatina in Palermo. Quest'altro capolavoro raffigura il caos primordiale pacificato dall'atto creatore dello Spirito del Padre ed è abbinato alla creazione della luce (cf. Kitzinger, Mosaici, 1991, p. 48).