L'iscrizione, riferita a Matteo 21, 1-6, con paralleli sinottici in Mc 11, 1-6 e Lc 19, 28-34, reca le seguenti parole: I discepoli, dal villaggio conducono l'asina e il puledro, come aveva loro ordinato Gesù (latino: Discipuli de castello ducunt asinam et pullum, sicut praeceperat eis Iesus). I due discepoli, Andrea e Giovanni, eseguono esattamente le direttive ricevute da Gesù, in previsione del compimento della profezia che prevedeva l'entrata solenne del Messia mite, nella Città santa, cavalcando un puledro d'asina. Vedi i testi di Isaia e di Zaccaria:
[10] Passate, passate per le porte, sgombrate la via al popolo, spianate, spianate la strada, liberatela dalle pietre, innalzate un vessillo per i popoli. [11] Ecco ciò che il Signore fa sentire all'estremità della terra:
"Dite alla figlia di Sion: Ecco, arriva il tuo salvatore; ecco, ha con sé la sua mercede, la sua ricompensa è
davanti a lui. [12] Li chiameranno popolo santo, redenti del Signore. E tu sarai chiamata Ricercata,
Città non abbandonata".
[9] Esulta grandemente figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d'asina. [10] Farà sparire i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme, l'arco di guerra sarà spezzato, annunzierà la pace alle genti, il suo dominio sarà da mare a mare e dal fiume ai confini della terra. [11] Quanto a te, per il sangue dell'alleanza con te, estrarrò i tuoi prigionieri dal pozzo senz'acqua.