La Cena del Signore

Culmine teologico ed emotivo nella relazione familiare con i suoi Apostoli, la Cena pasquale è fatta preparare appositamente dal Signore in una sala alta e con tappeti, secondo la norma ebraica che ricordava l'uscita dall'Egitto e il permanere nelle tende. Vedi Mt 26, 17-20 e paralleli in Mc 14, 12-17 e Lc 22, 7-14. L'iscrizione è ridotta a titolo: La cena del Signore (latino: Coena Domini) e i Vangeli ne parlano in Matteo 26, 21-29, in Mc 14 e in Lc 22, 15-23. La raffigurazione di Monreale presenta Gesù che sta consegnando il pane a Giuda, il traditore, mentre sul suo petto ha posto la testa il discepolo amato, Giovanni, raffigurato senza barba, a differenza della figura barbata che è inserita nell'Abside centrale. Pietro è seduto al lato opposto della tavola, opzione che rende difficile la spiegazione del passo evangelico nel quale sarebbe proprio lui a suggerire a Giovanni di richiedere il nome del traditore. Vedi il Quarto vangelo 13, 21-30, specialmente i vv. 22-26.