Il cuore liturgico e cultuale dello spazio sacro del Duomo di Monreale è occupato dalla Vergine Madre di Dio, regina/imperatrice, accompagnata dai due gloriosi arcangeli, Michele e Gabriele, qui venerata con il titolo di 'Santa Maria La Nuova'. Rivestita di un mantello imperiale di colore viola, l'ampia tunica è di colore blu con riflessi aurei, indicante l'umana maternità, visceralmente misericordiosa nei confronti del Popolo di Dio che abita e prega nel Tempio del Signore. La divina maternità è chiaramente espressa nel celebre doppio crittogramma in lettere greche maiuscole MP ΘY, con le corrispondenti linee tironiane sovrapposte, corrispondenti ai due termini greci METEP ΘEOY, Madre di Dio, espressione alta e forte, ma meno scioccante e storicamente gloriosa di ΘEOTOKOC (Thetòkos, genitrice corporea di Dio). La verginità di Maria è pure espressa con un termine greco diffuso in Oriente: H PANAXPANTOC (Ho Panàchrantos, la Tutta senza contaminazione / macchia, immacolata). A questo punto non si può non sottolineare la spettacolare direttrice iconica verticale che coinvolge il Mistero del Cristo nella sua totalità: si parte dal Figlio di Maria, Verbo eternamente giovane, Dio vero e perfetto - ricoperto da tunica e mantello d'oro, Maestro e Porta della Vita, per passare dal grande Volto del Cristo storico del catino absidale, per concludere con il Cristo Giudice dell'Etimasia, di fronte al quale si raduneranno tutte le potenze angeliche e tutti i popoli e gli individui, nel compimento e nel giudizio della Storia della salvezza.