Nerone

La scena ci conduce a Roma, quando le due colonne della Chiesa, Pietro e Paolo, stando ad un'affidabile tradizione apocrifa, sono convocate da Simone “il Mago”, guaritore di origini ebraiche, residente in Samaria. Già un primo incontro-scontro lo ritroviamo in Atti 8, 9-24. Dapprima l'Apostolo Filippo è riconosciuto quale tramite della Potenza divina in Gesù. In un secondo momento l'Apostolo Pietro coglie l'occasione per minacciare il mago-taumaturgo di Samaria che sembra accettare l'ammonimento. Ma è nella capitale imperiale, Roma, che lo scontro tra Simone Pietro e Simone Mago diventa perlomeno di vertice, implicando nella questione la diretta persona dell'imperatore Nerone (37-68 d.C.). L'iscrizione latina conferma con esattezza il ruolo giudiziale di 'Nero Imperator'. Le vesti e le calzature, il copricapo mostrano con evidenza l'estrema ricchezza del Giudice di ultimo appello, recante nella mano destra un vessillo o scettro gemmato. Siamo decisamente lontani dalla recente visione negativa dell'Imperatore in questione, generata dalla mentalità romantica ottocentesca, troppo propensa a descriverlo in termini del tutto negativi.